"Tutti
i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne
ricordano".
"Il Piccolo Principe"
Antoine
de Saint-Exupéry
Il
fascino di questo racconto sta nella sua semplicità. Insegna agli
adulti tante cose che avrebbero potuto dimenticare crescendo. Perciò
esso non può essere considerato solo un libro per bambini; ha molte
cose da far capire anche ai grandi. L'autore, in maniera molto
originale e semplice, descrive il mondo degli adulti attraverso gli
occhi innocenti di un bambino mettendone in risalto i comportamenti
irragionevoli e a volte inutili.
Il
Piccolo Principe vive su un pianeta talmente piccolo che può
ammirare i tramonti ogni volta che vuole, spostando semplicemente la
sedia. Sua unica compagnia una rosa il cui seme è arrivato lì
chissà per quale motivo e da chissà quale luogo. A dire la verità
si tratta di una rosa ingrata e capricciosa che esaspera talmente il
Piccolo Principe da farlo scappar via, approfittando della migrazione
di un gruppo di rondini.
Il
suo è un viaggio lungo e tortuoso durante il quale incontra
personaggi bizzarri che gli mostrano un mondo fino a quel momento
sconosciuto. C'è chi conta e riconta le stelle sostenendo di
possederle come una ricchezza privata; chi crede di regnare
sull'universo intero quando non c'è nessuno a sapere della sua
esistenza; chi è vanitoso e vive nella speranza e nell'attesa di
qualcuno che lo ammiri...
Ogni
personaggio rispecchia un aspetto diverso della vita adulta. Giunge
infine sulla terra che è il più grande tra i pianeti visitati e
gran lunga il più interessante.
Qui
incontra per caso una volpe che, nonostante sia diffidente con gli
uomini, di fronte all'ingenuità del Piccolo Principe, vorrebbe farsi
"addomesticare" per essere l' unica al mondo e non uguale a
centomila...
"Addomesticare
è una cosa dimenticata da molto tempo ormai e vuol dire "creare
legami".
Queste alcune parole della volpe.
"Gli
uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai
mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di
amici, gli uomini non hanno più amici".
Durante
i suoi viaggi il Piccolo Principe incontra un giardino fiorito di
rose che inizialmente lo rende felice e lo fa piangere.
Il
suo fiore gli aveva raccontato che era il solo della sua specie in
tutto l'universo. Ed ecco che ce n' erano cinquemila, tutte simili,
in un solo giardino.
Ma
poi ne comprende l'unicità grazie agli insegnamenti della volpe
stessa:
"Voi
siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente,
un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma
lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho
annaffiata. Perchè è lei che ho messo sotto la campana di vetro.
Perchè è lei che ho riparata con il paravento. Perchè su di lei ho
ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perchè è lei che
ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere.
Perchè è la mia rosa".
A
volta dobbiamo allontanarci da chi amiamo di più per capirne
l'importanza e il valore; e a volte abbiamo bisogno di un amico che
ci insegni e ci guidi in situazioni difficili da comprendere.
Il
Piccolo Principe infine incontra chi narra questa storia, un aviatore
dispersosi nel Sahara, che, impegnato nella riparazione del suo
aereo, non si accorge immediatamente quanto prezioso sia quel bimbo
strano.
Ma
presto tra loro nasce una stretta amicizia che li arricchirà solo
come le vere amicizie sanno fare e che li terrà sempre vicini
nonostante le distanze geografiche.
Ma
la frase che riassume l'intero racconto è questa:
"Non
si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli
occhi".
Un
libro per tutte le età, senza tempo e per chiunque ami creare legami
con le persone che ci sono vicine, per tutti quelli che credono
nell'amicizia e nei rapporti semplici e veri.
Un
libro per ragazzi.
Un
libro per adulti perch non dimentichino mai di essere stati adulti.
F.